Vacanze estive: i trucchi per “salvare” le piante quando si parte per le ferie

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Estate, vacanze, problema piante: come possono sopravvivere in nostra assenza, magari prolungata? Un classico che si ripete ogni anno. E se non c’è un vicino o una persona di fiducia che può prendersi cura dei nostri giardini da appartamento o da balcone sì che è un problema. Ma per evitare che le piantine che abbiamo nutrito e curato per tutto l’anno soffrano gli accorgimenti da adottare ci sono eccome. Scopriamoli insieme, in modo da godersi in pieno relax le ferie. Primo punto: posizionare bene le piante. Non vanno certo lasciate al buio, soprattutto se abituate a una lunga esposizione. Il consiglio è dunque quello di spostarle in un ambiente che rimanga illuminato e che permetta il ricircolo dell’aria.

Inoltre, le piante inoltre vanno messe vicine. In questo modo si aumenta l’umidità e si favorisce la traspirazione. Poi, per quelle in terrazza o balcone, sarebbe opportuno ripararle all’ombra di una tenda per evitare l’esposizione diretta alla luce del sole, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Altro step fondamentale è quello dell’innaffiamento. Le soluzioni in questo caso dipendono dal tempo che si trascorre lontani da casa.

Se siete fuori casa per la classica “toccata e fuga” di qualche giorno, allora basterà innaffiare abbondantemente tutti i vasi in modo da creare così una riserva. Se, al contrario, la vostra assenza è più prolungata e supera i 4 giorni, allora procedete così: adagiate nel sottovaso uno strato di argilla espansa di 5 centimetri circa riempito d’acqua così che la pianta la possa assorbire gradualmente.

Se, ancora, avete in programma vacanze ancora più lunghe allora potete scegliere due soluzioni. La prima è “esterna” e consiste nel posizionare una bottiglia di 1,5 litri piena a testa in giù nel terreno insieme a 6 strisce di stoffa già inzuppate d’acqua; la seconda è quella della subirrigazione. La bottiglia in questo caso va interrata nel vaso, facendo attenzione a lasciare fuori il collo tappato. Su tutta la sua superficie devono essere creati piccoli fori che permettano la cessione graduale del liquido.

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