Stop alla plastica usa e getta monouso. Dal 2021 non saranno più di plastica i cotton fioc, le posate, le bottigliette d’acqua e i loro tappi.
Nata per durare a lungo, è diventata in realtà il materiale “usa e getta” per eccellenza: oggi la plastica sta uccidendo il nostro pianeta e soprattutto sta soffocando gli oceani (vi ricordate il capodoglio morto per aver ingerito 5 chili di plastica?).
Fortunatamente la consapevolezza e la sensibilità pubblica sulla questione sta aumentando e anche i governi stanno passando all’azione. Tra le ultime direttive c’è quella del Parlamento Europeo che il 24 ottobre 2018 ha votato per il divieto totale degli oggetti in plastica monouso a partire dal 2021.
Sempre più oggetti in plastica in circolazione
I numeri danno la misura della grandezza del problema. Nel 1950 il mondo produceva “solo” 2 milioni di tonnellate di plastica all’anno. Da allora, la produzione annuale è aumentata di quasi 200 volte, raggiungendo nel 2015 le 381 milioni di tonnellate.
Di queste si stima che, ogni anno, finiscano riversate negli oceani, tra le 4,8 e le 12,7 milioni di tonnellate.
Plastica “usa e getta”, si produce per buttarla subito dopo
Solo il 5% del valore degli imballaggi di plastica infatti resta nell’economia; il resto viene buttato. Le nuove regole dell’UE si concentrano principalmente sulle materie plastiche monouso che costituiscono il 70% di tutti i rifiuti marini e prevede il divieto assoluto per quegli oggetti di cui esiste già una versione alternativa ecologica disponibile sul mercato, vale a dire cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino.
Si parla anche della riduzione del consumo di contenitori di alimenti del 25% entro il 2025 e del 50% per i filtri di sigaretta contenenti plastica.
Un altro obiettivo ambizioso è quello di garantire, sempre entro il 2025, un corretto smaltimento per il 90% di bottiglie di plastica monouso di bevande, per esempio attraverso il sistema dei vuoti a rendere.
Attualmente, proprio le bottigliette e i loro tappi rappresentano circa il 20% di tutta la plastica gettata in mare.