In Puglia è emergenza tartarughe. Il Centro recupero tartarughe WWF di Molfetta (Bari) ha denunciato il ritrovamento di cinque tartarughe marine Caretta caretta decapitate.
Il tutto nel giro di pochi giorni, sulle spiagge del litorale compreso tra Bari e Trani.
Perché l’hanno fatto, e soprattutto chi? E a quale scopo? Ecco le ipotesi della guardia costiera.
Le tartarughe Caretta caretta sono una specie protetta proprio perché a rischio estinzione, e da anni, il WWF, lavora con tantissimi volontari per salvarle dalla plastica, difenderne i nidi e sensibilizzare le comunità di pescatori.
L’ipotesi più accreditata? Una rito superstizioso dei pescatori
Fra le varie ipotesi al vaglio, quella più accreditata sembra essere quella riguardante dei riti superstiziosi dei pescatori.
Infatti, se le voci che circolano corrispondono al vero, questo crimine contro animali indifesi potrebbe essere proprio stato commesso da alcuni pescatori ancora legati a strane e arcaiche superstizioni.
Delle 5 tartarughe ritrovate prive di testa, una aveva un punteruolo di legno conficcato nella parte conclusiva del collo. Difficile dunque pensare che la testa mozzata dell’animale sia riconducibile a un’aggressione da parte di altri esemplari acquatici.
Si pensa quindi ad un rituale macabro e raccapricciante, utilizzando come vittime tartarughe rimaste impigliate nelle reti; e tutto ciò a causa di una stupida diceria che le vede responsabili di portare sfortuna nella pesca, qualora vengano prese nelle reti.