Al momento li abbiamo solo immaginati, ma non avendo mai, nessuno, messo nero su bianco i rischi, siamo andati avanti. E li consentiamo, con qualche piccola regola, anche ai nostri figli. Stiamo parlando dei danni da cellulare, non solo per l’apprendimento, ma anche in termini di salute e rischio di tumori al cervello.
Entro sei mesi al massimo però, i ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione, dovranno adottare una campagna informativa sulle corrette modalità d’uso di telefonini e cordless, e sui rischi per la salute e per l’ambiente connessi a un loro uso improprio.
L’ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo parzialmente un ricorso proposto dall’Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog. Ecco che cosa di ci diranno.
Non va assolutamente bene che i Ministeri competenti fino ad oggi non abbiano mai informato i cittadini sull’uso corretto dei cellulari e sui rischi per la salute di grandi e piccini, dice il Tar del Lazio.
Per i giudici – se ne dà conto in sentenza – dagli atti depositati in giudizio, infatti, risulta che già il 16 gennaio 2012 il Ministero della Salute aveva evidenziato che il tema dei possibili rischi per la salute conseguenti all’uso del cellulare fosse alla costante attenzione del Ministero stesso, evidenziando come il Consiglio Superiore di Sanità, in un parere del 15 novembre 2011, aveva rilevato che allo stato delle conoscenze scientifiche non fosse dimostrato alcun nesso di causalità tra esposizione a radiofrequenze e patologie tumorali, rimarcando tuttavia come l’ipotesi di un rapporto causale non potesse essere del tutto esclusa, in relazione a un uso molto intenso del telefono cellulare, e comunque raccomandando di mantenere vivo l’interesse della ricerca e della sorveglianza sul tema.