La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che colpisce le donne più degli uomini (rapporto 3:1), con un picco di incidenza tra i 20 e i 40 anni.
È una malattia autoimmune. Il che significa che un comportamento anomalo del sistema immunitario attacca il sistema nervoso centrale, provocando prima infiammazioni, poi vere e proprie cicatrici. Le cosiddette sclerosi.
Arrivare alla diagnosi, che è uno choc per i malati, già di per sé è un calvario. Essa infatti è piuttosto difficile e non immediata. Gli esami di laboratorio e i test specifici non sono sufficienti a diagnosticare la patologia in quanto è sempre necessaria, prima di tutto, l’attenta analisi di alcuni sintomi che, come campanelli d’allarme, non vanno sottovalutati. Bisogna quindi evitare di perdere del tempo prezioso e intervenire tempestivamente, evitando errori e iniziando al più presto le cure necessarie.
È fondamentale quindi conoscere quali sono i primi sintomi che necessitano di un’analisi più approfondita.
La riduzione della forza muscolare è uno di questi. Spesso essa va di pari passo con la difficoltà nei movimenti. Cosa accade? Nelle forme più lievi può accadere che gli arti “cedano”, nelle forme più gravi si assiste a vere e proprie paralisi. Continua a leggere dopo la foto
Anche i sintomi legati alla sensibilità sono molto significativi e non vanno trascurati. Formicolii, bruciori o intorpidimenti negli arti inferiori o superiori sono segnali da non trascurare, specie se si protraggono per diversi giorni o settimane. Anche le frequenti alterazioni della vista devono preoccupare: una ridotta messa a fuoco o un’alterazione nella percezione dei colori, sono sintomi di un possibile danno al nervo ottico. Si tratta di condizioni che possono degenerare in neuriti ottiche o diplopia (sdoppiamento della vista). La neurite ottica, oltre che con un significativo calo della vista (che può essere parziale o totale, progressivo o improvviso) si manifesta con dolore all’occhio durante il movimento.
Ma i sintomi iniziali della sclerosi multipla sono moltissimi. E spesso, purtroppo, vaghi. Nel senso che sono comuni anche in altre condizioni molto meno serie. Per esempio un’estrema stanchezza e la difficoltà di concentrazione con problemi di memoria sono sintomi iniziali della sclerosi multipla. Continua a leggere dopo la foto
Anche l’improvvisa difficoltà di gestire e pianificare attività quotidiane, l’incapacità di calcolo, la sensazione di mente annebbiata e totalmente confusa sono situazioni che non dobbiamo trascurare.
Da tenere sotto controllo anche i disturbi sessuali, la depressione, gli spasmi muscolari, la stitichezza e i disturbi del linguaggio. Si tratta di sintomi che possono essere di durata e intensità diversa e manifestarsi singolarmente o insieme. Il fatto è che, essendo comuni ad altre patologie meno gravi, spesso si sottovalutano. E la diagnosi arriva in ritardo. Se si sospetta la sclerosi multipla, lo specialista al quale ci si dovrà rivolgere è il neurologo che sottoporrà il paziente a un’attenta analisi al termine della quale potrà già dare un’indicazione di massima sulla problematica. Ma la visita dal neurologo non basta: per arrivare alla diagnosi definitiva occorreranno anche esami strumentali e biologici più specifici. Continua a leggere dopo la foto
Per esempio la risonanza magnetica o gli esami del sangue.
La ricerca scientifica, al giorno d’oggi, ancora sta studiando le possibili cause di questa malattia: quel che è certo è che sono molteplici, sicuramente legate alla predisposizione genetica, all’ambiente e agli agenti infettivi. In alcuni paesi, per esempio, la sclerosi multipla è più frequente. In particolare in quei luoghi dove c’è poca luca del sole e si sintetizza meno vitamina D. La sclerosi multipla non è ereditaria ed è favorita da fattori quali obesità e fumo di sigaretta.
In quanto malattia complessa e imprevedibile, sono molto alti i costi sociali e sanitari dovuti all’assistenza di cui il paziente ha necessità. È una malattia che impatta in maniera molto forte soprattutto sulla vita del singolo ed è in dubbio come, soprattutto nelle donne maggiormente colpite in età fertile, possa causare insicurezze e paure nel fare progetti futuri.