Svezzamento vegetariano per il bambino: cosa fare senza correre rischi

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Quella dello svezzamento è una delle tappe evolutive più importanti dei primi anni e, di certo, uno dei momenti più impegnativi ed emozionanti per i neo-genitori. Il passaggio dalla suzione alla masticazione, alle nuove consistenze e ai nuovi sapori, è una vera rivoluzione per il bebè, che inizia così a conoscere il mondo che lo circonda anche attraverso il cibo.

Al genitore il compito di proporgli di volta in volta alimenti nuovi, con pazienza e attenzione, per offrirgli il meglio e nutrirlo in modo sano, equilibrato e piacevole. Chi sceglie solo cibo preparato in casa, chi si affida anche a omogeneizzati e pappe selezionate con cura, chi abbraccia il nuovo trend dell’auto-svezzamento e chi, invece, sceglie il metodo più classico di procedere per tappe. Tanti, poi, i neo-genitori che scelgono il modello vegetariano.

Ecco allora come far sì che una nostra convinzione non diventi fonte di malattia per nostro figlio

Svezzamento vegetariano

Per aiutare il medico, sarebbe opportuno tenere una sorta di diario alimentare dove si segna esattamente quello che mangia il bambino, così da far valutare quantità e varietà allo specialista ed evitare carenze di nutrienti importanti per la crescita e il corretto sviluppo del piccolo.

Una dieta squilibrata e povera, può provocare problemi seri come il rachitismo, anemia, problemi nella crescita e disturbi neurologici. Inoltre se si propone il più rigido regime vegano, i bambini avranno bisogno di un integratore di vitamina B12, indispensabile per un sano sviluppo del sistema nervoso, che sarà prescritto dal pediatra.

I rischi di un’alimentazione vegetariana non pianificata

In realtà, sono gli stessi che corre un bambino non vegano o non vegetariano che segue una dieta non equilibrata, ossia quello di andare incontro a carenze o squilibri nutrizionali. La popolazione pediatrica è affetta da sovrappeso e obesità e il problema riguarda i bambini che mangiano proteine animali, ma che non hanno una dieta equilibrata, spesso accompagnata anche da carenze di ferro e calcio per lo scarso apporto di verdure, frutta e legumi. La differenza importante, soprattutto per i bimbi che seguono una dieta vegana, può farla la mancata integrazione di vitamina B12, che può portare anemia e gravi disturbi del sistema nervoso.

Svezzamento vegetariano: come fare

Sicuramente informare il pediatra, che eventualmente consiglierà di consultare un nutrizionista esperto in diete vegetariane: l’alimentazione è importantissima per la salute del bambino e quella del futuro adulto, non ci si può permettere di fare errori in questa fase della vita. Occorre scegliere alimenti che siano stati prodotti nel rispetto dell’ambiente, come quelli provenienti da agricoltura biologica, che non utilizzano pesticidi di sintesi. Soprattutto frutta e verdura costituiscono per tutti i bambini una fonte di vitamine, polifenoli e sali minerali indispensabili per la crescita, pertanto più sono sicuri e privi di pesticidi, più ci garantiscono salute.

Insomma, svezzamento vegetariano si può, ma sempre sotto l’occhio vigile del pediatra di base. Potreste decidere di seguire solo alcune regole “verdi” o di utilizzare cibi e ricette vegetariane, senza che lo svezzamento sia vegetariano nel senso stretto della parola, facendo sempre attenzione a equilibrare gli apporti nutritivi.