Ormai, circa il 90% delle tartarughe che vengono trovate in situazione di difficoltà e trasferite nei centri di recupero, hanno ingerito plastiche o microplastiche.
L’inquinamento da plastica continua a colpire le specie marine. Questa volta è accaduto a Rosaria, ad una tartaruga Caretta caretta di 20 kg e lunga 52 cm, che qualche giorno fa è stata ritrovata dalla Guardia Costiera al largo di Maratea. Galleggiava in modo anomalo: non riusciva a immergersi e il suo corpo pendeva verso destra. Perché?
La povera tartaruga aveva ingerito plastica. I membri della Capitaneria di Porto hanno avvertito subito il gruppo operativo del Wwf Maratea; la biologa Valentina Paduano e il veterinario Massimo Lo Monaco hanno verificato subito le condizioni della Caretta caretta. “Quando le tartarughe galleggiano in questo modo, o si tratta di un problema ai polmoni oppure hanno ingerito plastica – spiega Paduano – Per capire cosa avesse era necessaria una radiografia, eseguita alla clinica veterinaria di Bari, che fortunatamente ha escluso problemi agli organi”.
Doveva essere stata proprio la plastica a danneggiarla e poco dopo, dalle sue feci, è arrivata la conferma: Rosaria aveva ingerito un involucro di plastica tipico dei pacchetti di sigarette e forse, nel suo intestino, ci sono altri frammenti plastici che dovrà espellere.
Ora Rosaria resterà in osservazione al centro di recupero di Policoro e verso la primavera, quando il clima sarà più mite e avrà riacquistato pienamente le forze, sarà liberata e potrà tornare a nuotare in mare.