Disagevole, questo basterebbe dire per far capire cosa implica il vaginismo, un disturbo sessuale tipico delle donne a cui spesso viene associata la cosiddetta ‘disfunzione sessuale femminile’, una patologia sempre più diffusa che implica dolori e fobie. Nel dettaglio, trattasi di una contrazione muscolare di natura miotatica (involontaria) del pavimento pelvico, ovvero l’insieme di muscoli che permettono alla vagina di contrarsi ed espandersi in modo naturale e ovviamente, come si può immaginare, questo ha un forte impatto sulla vita sessuale di chi ne soffre, per tanto rientra nella categoria di malattie psicosomatiche.
Fondamentalmente il disturbo è dovuto per lo più ad ansia e stress causati da uno specifico avvenimento o trauma passato, talvolta anche da semplici tabù o false convinzioni, insomma, per prima cosa affinché la manifestazione della patologia si possa prevenire, è fondamentale ricevere e dare una buona educazione sessuale e mai sottovalutarne l’importanza.
Se pur il problema sia farmacologicamente risolvibile tramite la somministrazione di serotonina e farmaci miorilassanti, vi sono alcune precauzioni e informazioni da conoscere ai fini di prevenirne un peggioramento.
Primo tra tutti è mai fare abuso di alcolici, in quanto questi indurrebbero sempre alla sonnolenza e diminuirebbero la libido (impulsi sessuali), quindi bisogna sempre tenere a mente che nulla si risolve ‘bevendoci su’, anzi, probabilmente rischiereste solo di complicare la situazione.
Per quanto non esista una dieta ufficiale che contrasta il vaginismo, il prediligere alcuni alimenti rispetto ad altri sicuramente aiuta, ad esempio tutti quelli di origine animale che contengono Omega 3, come il tonno e il salmone, oppure anche vegetali, come noci e olio di semi di lino; questi alimenti, ricchi di acidi grassi essenziali, giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro la patologia in quanto contrastano i sintomi legati alla depressione. Estremamente sconsigliate sono invece tutte le diete vegane e quelle che prevedano solo il consumo di cibi conservati e cotti, in quanto non garantirebbero al nostro organismo un corretto equilibrio di valori nutrizionali.
Per concludere, oltre al sostegno che può darci la psicologia, da non sottovalutare sono i benefici che si possono trarre dalla Fitoterapia, ovvero la procedura che prevede l’utilizzo univoco di piante per la cura del benessere psicofisico. Particolare merito va dato alla Passiflora, difatti, secondo il sito riza.it ‘La Passiflora incarnata è uno tra i rimedi erboristici e fitoterapici più utilizzati. Viene impiegata principalmente come cura naturale per combattere l’ansia e l’insonnia grazie al suo effetto calmante e sedativo; ma anche per indurre la distensione muscolare grazie alla sua azione spasmodica e rilassante’. La si può trovare e acquistare in tutte le parafarmacie ed erboristerie sotto forma di pasticche.